Archivi categoria: riflessioni

Messaggio di Tiziano Terzani

…per gli adolescenti! Il futuro è nelle vostre mani.

http://www.youtube.com/v/Vb8ALkERAeU&hl=it_IT&fs=1&rel=0

“Il cambiamento partirà da voi.
Con il vostro esempio
il mondo vi seguirà”

…o la capisci subito o non lo accetterai mai

Oggi proviamo a volare
per spingere dove nessuno è arrivato mai
Oggi candidiamo internet
al prossimo Nobel per la Pace.
Internet e Pace, lo sentite?
Stanno così bene assieme che verrebbe voglia
di non spiegare nulla. E già tutto lì. Come una parola sola.
Questa cosa o la capisci subito o non lo accetterai mai,
mi ha detto una volta BJ Fogg, che non è un dj, nè un folle artista,
ma un docente di Stanford, l’università dove questa storia, la storia di una rete di
computer che è in realtà una rete di persone, è iniziata, esattamente quaranta anni fa.
BJ è importante per questa storia. Nel 2003 a Stanford ha aperto
un laboratorio per dimostrare come internet porti dentro di sè una cultura di pace.
Automaticamente, inesorabilmente.
Accade in ogni istante, in rete. Anche se qualcuno la usa male,
anche se tanti ancora non lo sanno.
Internet è nata così, aperta, democratica, partecipativa.
E lo è oggi ancora più di prima,
nonostante i continui tentativi di imbrigliarla.
Oggi che ha raggiunto ogni angolo del mondo è la più grande piattaforma
di comunicazione che l’umanità abbia mai avuto.
E la comunicazione non sono più solo i governi, le aziende, le lobby.
Ma siamo noi, noi che in rete ci conosciamo, condividiamo conoscenza,
facciamo progetti, alimentiamo ricerche, creiamo ricchezza.
Costruiamo ponti invece di muri.
Internet non è come il telegrafo o il frigorifero,
come dice chi non ha capito nulla.
Internet è una cosa che non c’è mai stata prima.
La prima arma di costruzione di massa.
Tocca a noi usarla per il bene.
E tanti lo fanno ogni giorno. Il Nobel è per loro.
Nel manifesto che lancia ufficialemente questa candidatura
c’è la nostra passione per la rete, la fede nella gente, lo stupore per i muri
che cadono ogni volta che due persone si parlano.
Il senso profondo di internet e la voglia di dirlo a tutti.
Give Peace a Web!

Nanni Moretti – E ti vengo a cercare

http://www.youtube.com/v/fdg5T-bXmfo&hl=it_IT&fs=1&

Nanni Moretti canta “E ti vengo a cercare” di Franco Battiato in Palombella Rossa

Gli Alberi

[…] Gli alberi non si spostano, ma possiedono un loro carattere che comunicano in vari modi: con la bellezza, con l’oscillazione delle fronde, con la consistenza delle fibre. E anche con la diversa reazione che hanno nei confronti di chi li tocca.

[…] Gli alberi, in fondo, non hanno nessuna colpa e, se non vengono provocati dall’uomo, che li toglie a volte brutalmente dal luogo di nascita, le loro miserie le tengono ben piantate nella terra. Gli uomini, invece, portano sovente e volentieri la loro cattiveria in giro per il mondo.

[…] I grandi boschi sono le città e quelli piccoli i paesi e i villaggi dentro ai quali scorre la vita e dove gli uomini vi abitano in compagnia dei loro drammi, dei dolori, delle gioie. Gli alberi sono come noi e noi siamo come alberi, ognuno con il proprio carattere, struttura fisica, fortuna e disgrazia. Osservando le piante, tutti ci possiamo riconoscere nell’una o nell’altra perché anch’esse, come noi, possiedono una personalità, un modo di vivere, un’educazione, una cultura.

tratto da: Le voci del bosco di Mauro Corona – nella foto: il Bosco di Mestre (Ve)

Contrapposizioni

Destra-Sinistra, Credenti-Atei, Bianchi-Neri, Gialli-Rossi, Nord-Sud, Est-Oves, viviamo di contrapposizioni, come se dovesse per forza esistere la supremazia degli uni sugli altri, come se la nostra sopravvivenza stessa si basasse sul conflitto ancor prima che sulla vittoria degli uni sugli altri. Ma come? Non è il diverso che genera unione? Io sono una persona con moltissime lacune scientifiche e non, sono consapevole della mia immensa ignoranza, ma un incastro non è mai dato dall’incontro di due superfici lisce, uguali; deve esserci una sporgenza da una parte, ed una rientranza dall’altra; devono essere diverse, o sbaglio? Sovrapponendo due figure uguali si avrà nuovamente la stessa figura, sovrapponendone due diverse, almeno una delle due ne risulterà accresciuta. Perchè temiamo così tanto la diversità quando è l’unica cosa che ci fa crescere ed accrescere? Perchè abbiamo la necessità di convincere gli altri delle nostre credenze quando il Signore stesso ordinò ai 12 di non insistere se le loro parole non erano apprezzate? Perchè proprio tra i religiosi ci sono i più intransigenti e tra gli atei i meno disponibili ad un semplice confronto anzichè scontro?
di A.Z.

L’eredità del soldato perfetto

Cosa si prova quando si attiva una mina con un piede? Cosa si sente quando si perde una parte del proprio corpo? Cosa vuol dire sopravvivere come disabile? Queste sono alcune delle domande che continuo a pormi. Le stesse domande che ho fatto, e che continuo a fare, a gente di diversi Paesi da quando il Soldato Perfetto o meglio le sue vittime sono entrate nella mia vita.

Giovanni Diffidenti | L’eredità del soldato perfetto

L’eredità del soldato perfetto

Cosa si prova quando si attiva una mina con un piede? Cosa si sente quando si perde una parte del proprio corpo? Cosa vuol dire sopravvivere come disabile? Queste sono alcune delle domande che continuo a pormi. Le stesse domande che ho fatto, e che continuo a fare, a gente di diversi Paesi da quando il Soldato Perfetto o meglio le sue vittime sono entrate nella mia vita.

Giovanni Diffidenti | L’eredità del soldato perfetto

Per una cultura della pace

Non possiamo permetterci di scoraggiarci di fronte alle sfide della realtà, nè di guardare passivamente ai problemi che non ci affliggono direttamente. Non possiamo chiudere gli occhi sui mali della società, ma dobbiamo invece cercare modi di agire con chiari obbiettivi in mente. In questo momento della storia dobbiamo decidere di eliminare tutte le sofferenze inutili da questo pianeta che è la nostra casa.

La pace non è qualcosa che possiamo lasciare ad altri in luoghi lontani, ma qualcosa che dobbiamo creare giorno per giorno coltivando la cura e la considerazione per gli altri, costruendo legami di amicizia e fiducia nelle nostre rispettive comunità attraverso le nostre azioni e il nostro esempio. Aumentando il rispetto per la santità della vita e la dignità umana attraverso il nostro comportamento quotidiano e un costante impegno nel dialogo, si approfondiranno e si rafforzeranno le fondamenta di una cultura della pace permettendo a una nuova civiltà globale di fiorire. D.Ikeda

L’analfabeta politico

“Il peggior analfabeta è l’analfabeta politico. Egli non sente, non parla, né s’interessa degli avvenimenti politici. Egli non sa che il costo della vita, il prezzo dei fagioli, del pesce, della farina, dell’affitto, delle scarpe e delle medicine, dipendono dalle decisioni politiche. L’analfabeta politico è talmente somaro che si inorgoglisce e si gonfia il petto nel dire che odia la politica. Non sa, l’imbecille, che dalla sua ignoranza politica nasce la prostituta, il minore abbandonato, il rapinatore e il peggiore di tutti i banditi, che è il politico disonesto, il mafioso, il corrotto, il lacchè delle imprese nazionali e multinazionali.”

Bertolt Brecht.

Ascanio Celestini – La parola

Ascanio Celestini – La parola

http://www.youtube.com/v/Ac5pUvSxCic&hl=it&fs=1&

Ascanio Celestini – La parola

Il vantaggio delle difficoltà

Conoscete quella storiella della rana che riuscì a salvarsi dopo essere caduta in una fossa profondissima?
Due rane mentre viaggiavano attraverso la foresta caddero in un fosso e quando le altre rane videro quanto profonda era la buca, affacciandosi al bordo, cominciarono a dire loro che non ce l’avrebbero mai fatta a risalire. Una delle due, dopo aver tentato di uscire a grandi salti, si rassegnò, e dando per certa la predizione delle compagne, si lasciò andare e morì. La seconda invece continuava a saltare più in alto che poteva. Le altre rane ricominciarono a urlare di smettere di lottare invano e di lasciarsi morire. Proprio allora la rana raccolse tutte le sue energie e riuscì a fare quel salto che la portò fuori dal fosso. Quando le compagne le chiesero come avesse fatto a non arrendersi, lei spiegò che era sorda. Per tutto il tempo aveva creduto che la stessero incoraggiando…

via | Panta Rei

Il vantaggio delle difficoltà

Conoscete quella storiella della rana che riuscì a salvarsi dopo essere caduta in una fossa profondissima?
Due rane mentre viaggiavano attraverso la foresta caddero in un fosso e quando le altre rane videro quanto profonda era la buca, affacciandosi al bordo, cominciarono a dire loro che non ce l’avrebbero mai fatta a risalire. Una delle due, dopo aver tentato di uscire a grandi salti, si rassegnò, e dando per certa la predizione delle compagne, si lasciò andare e morì. La seconda invece continuava a saltare più in alto che poteva. Le altre rane ricominciarono a urlare di smettere di lottare invano e di lasciarsi morire. Proprio allora la rana raccolse tutte le sue energie e riuscì a fare quel salto che la portò fuori dal fosso. Quando le compagne le chiesero come avesse fatto a non arrendersi, lei spiegò che era sorda. Per tutto il tempo aveva creduto che la stessero incoraggiando…

via | Panta Rei

L’altro lato del terremoto

C’è solo la strada su cui puoi contare, la strada è l’unica salvezza, c’è solo la voglia e il bisogno di uscire di esporsi nella strada e nella piazza, perché il giudizio universale non passa per le case, le case dove noi ci nascondiamo, bisogna ritornare nella strada, nella strada per conoscere chi siamo.

C’è solo la strada …e gli angeli non danno appuntamenti e anche nelle case più spaziose, non c’è spazio per verifiche e confronti.

C’è solo la strada …in casa non si sentono le trombe, in casa ti allontani dalla vita dalla lotta, dal dolore, dalle bombe. (G. Gaber)