Archivio mensile:Maggio 2009

Superman

agenda letteraria Il 1 giugno 1938 – su “Action Comics” compare per la prima volta Superman, creato da Jerry Siegel e Joe Shuster

L’eroe fornito di poteri superiori a
quelli dell’uomo comune è una
costante della immaginazione popolare,
da Ercole a Sigfrido, da Orlando a
Pantagruel sino a Peter Pan.
(Umberto Eco, Il mito di Superman, Apocalittici e integrati)

Novalink #10

Suoni – Se cerchiamo delle informazioni su un musicista o un gruppo Fimusy fa al caso nostro. Una volta entrati nel sito basterà, infatti, cliccare il nome dell’artista desiderato e il motore di ricerca ci darà delle informazioni provenienti da più fonti. Tra i risultati si potranno visualizzare news, informazioni, discografia, video, foto, discussioni dai social network e ultimo ma non ultimo, l’ascolto in streaming di molti brani. Strumento utile, gratuito e non richiede alcuna registrazione.

Visioni – Il giovane, eclettico, creativo, fotografo Thailandese Bhanuwat Jittivuthikarn, ha realizzato questa bella galleria fotografica denominata “I sorrisi tibetani“.

Il progetto è stato eseguito tra il 5 e il 18 gennaio 2009, fotografando 45 profughi tibetani, e ha come scopo quello di mostrare la dignità di alcuni anziani di età compresa dai 60 agli 80 anni, poveri di beni materiali ma non di ricchezza spirituale.
Altre foto qui. [via]

Dintorni – Il dialetto e’ parte integrante del costume e della tradizione di una regione ma anche di territori all’interno di una stessa regione. Dialetticon è un blog che cerca di recuperare questa tradizione offrendo una lettura e la condivisione di un patrimonio culturale che un po’ alla volta purtroppo sta scomparendo.
Se volete essere parte attiva di questo valore, potete farlo chiedendo l’invito a: dialetticon@gmail.com

Novalink #10

Suoni – Se cerchiamo delle informazioni su un musicista o un gruppo Fimusy fa al caso nostro. Una volta entrati nel sito basterà, infatti, cliccare il nome dell’artista desiderato e il motore di ricerca ci darà delle informazioni provenienti da più fonti. Tra i risultati si potranno visualizzare news, informazioni, discografia, video, foto, discussioni dai social network e ultimo ma non ultimo, l’ascolto in streaming di molti brani. Strumento utile, gratuito e non richiede alcuna registrazione.

Visioni – Il giovane, eclettico, creativo, fotografo Thailandese Bhanuwat Jittivuthikarn, ha realizzato questa bella galleria fotografica denominata “I sorrisi tibetani“.

Il progetto è stato eseguito tra il 5 e il 18 gennaio 2009, fotografando 45 profughi tibetani, e ha come scopo quello di mostrare la dignità di alcuni anziani di età compresa dai 60 agli 80 anni, poveri di beni materiali ma non di ricchezza spirituale.
Altre foto qui. [via]

Dintorni – Il dialetto e’ parte integrante del costume e della tradizione di una regione ma anche di territori all’interno di una stessa regione. Dialetticon è un blog che cerca di recuperare questa tradizione offrendo una lettura e la condivisione di un patrimonio culturale che un po’ alla volta purtroppo sta scomparendo.
Se volete essere parte attiva di questo valore, potete farlo chiedendo l’invito a: dialetticon@gmail.com

Novalink #10

Suoni – Se cerchiamo delle informazioni su un musicista o un gruppo Fimusy fa al caso nostro. Una volta entrati nel sito basterà, infatti, cliccare il nome dell’artista desiderato e il motore di ricerca ci darà delle informazioni provenienti da più fonti. Tra i risultati si potranno visualizzare news, informazioni, discografia, video, foto, discussioni dai social network e ultimo ma non ultimo, l’ascolto in streaming di molti brani. Strumento utile, gratuito e non richiede alcuna registrazione.

Visioni – Il giovane, eclettico, creativo, fotografo Thailandese Bhanuwat Jittivuthikarn, ha realizzato questa bella galleria fotografica denominata “I sorrisi tibetani“.

Il progetto è stato eseguito tra il 5 e il 18 gennaio 2009, fotografando 45 profughi tibetani, e ha come scopo quello di mostrare la dignità di alcuni anziani di età compresa dai 60 agli 80 anni, poveri di beni materiali ma non di ricchezza spirituale.
Altre foto qui. [via]

Dintorni – Il dialetto e’ parte integrante del costume e della tradizione di una regione ma anche di territori all’interno di una stessa regione. Dialetticon è un blog che cerca di recuperare questa tradizione offrendo una lettura e la condivisione di un patrimonio culturale che un po’ alla volta purtroppo sta scomparendo.
Se volete essere parte attiva di questo valore, potete farlo chiedendo l’invito a: dialetticon@gmail.com

Rainer Werner Fassbinder

agenda letteraria Il 31 maggio 1945 – nasce a Bad Wòrishofen il drammaturgo e regista cinematografico Rainer Werner Fassbinder

Solo chi ha raggiunto
una totale identità
con se stesso non
deve avere più
paura della paura
[…] Il traguardo
estremo di ogni
fatica umana è
vivere la propria
vita.

(I film liberano la testa)

André Frénaud



Il sabato poesia: La vita, il vento


La vita che alla sfuggita abborracciava
la tempesta primaverile e proseguiva,
la vita – il vento dalle cento lusinghe
mai mantenute – che procedeva,
le sue cento imprese e il disastro
e proseguiva, la vita, il vento,
la vita, così dolce quando le aggrada.


Paul Cézanne

Procedo molto lentamente, perché la natura è per me estremamente complessa, e i progressi da fare sono infiniti. Non basta vedere bene il proprio modello, bisogna anche sentirlo con esattezza, e poi esprimersi con forza e chiarezza.
Ho voluto legare le linee fuggenti della natura.
Voglio dipingere la verginità del mondo!
La luce è una cosa che non può essere riprodotta ma deve essere rappresentata attraverso un’altra cosa, attraverso il colore. Sono stato contento di me, quando ho scoperto questo.
Ho una sensazione lieve, ma non riesco ad esprimerla. Sono come uno incapace di usare la moneta d’oro in suo possesso.
L’artista deve temere lo spirito da letterato che porta così spesso il pittore ad allontanarsi dalla sua vera strada: lo studio concreto della natura.
Il disegno ed il colore non sono affatto distinti. Man mano che si dipinge, si disegna. Più il colore diventa armonioso, più il disegno si fa preciso.

Paul Cézanne

Procedo molto lentamente, perché la natura è per me estremamente complessa, e i progressi da fare sono infiniti. Non basta vedere bene il proprio modello, bisogna anche sentirlo con esattezza, e poi esprimersi con forza e chiarezza.
Ho voluto legare le linee fuggenti della natura.
Voglio dipingere la verginità del mondo!
La luce è una cosa che non può essere riprodotta ma deve essere rappresentata attraverso un’altra cosa, attraverso il colore. Sono stato contento di me, quando ho scoperto questo.
Ho una sensazione lieve, ma non riesco ad esprimerla. Sono come uno incapace di usare la moneta d’oro in suo possesso.
L’artista deve temere lo spirito da letterato che porta così spesso il pittore ad allontanarsi dalla sua vera strada: lo studio concreto della natura.
Il disegno ed il colore non sono affatto distinti. Man mano che si dipinge, si disegna. Più il colore diventa armonioso, più il disegno si fa preciso.

Area – Hommage à Violette Nozières

“So che se fossi pazzo e dopo internato
approfitterei di un momento di lucidità.
Lasciate il mio delirio mio unico martirio
che faccia fuori meglio un dottore, si un dottore.
Credo ci guadagnerei come gli agitati
in cella finalmente, lasciato in pace
tutto tace.”

Uno dei brani (pop) più belli degli Area, Hommage à Violette Nozières è un brano tratto dal disco “1978 Gli dei se ne vanno, gli arrabbiati restano!”.
Qui sotto il video con solo immagini

http://www.youtube.com/v/GnAj6jUbUGs&hl=it&fs=1

qui sotto il video passato in rai, dove si vedono gli Area e Demetrio che (purtroppo) canta in playback. Ma si sa, siamo nel ’78 e siamo in rai.
Il brano comunque rimane stupendo ed è, a mio giudizio, tra le prime dieci canzoni italiane di tutti i tempi.

http://www.youtube.com/v/gu8CnSqSANo&hl=it&fs=1

Area – Hommage à Violette Nozières

“So che se fossi pazzo e dopo internato
approfitterei di un momento di lucidità.
Lasciate il mio delirio mio unico martirio
che faccia fuori meglio un dottore, si un dottore.
Credo ci guadagnerei come gli agitati
in cella finalmente, lasciato in pace
tutto tace.”

Uno dei brani (pop) più belli degli Area, Hommage à Violette Nozières è un brano tratto dal disco “1978 Gli dei se ne vanno, gli arrabbiati restano!”.
Qui sotto il video con solo immagini

qui sotto il video passato in rai, dove si vedono gli Area e Demetrio che (purtroppo) canta in playback. Ma si sa, siamo nel ’78 e siamo in rai.
Il brano comunque rimane stupendo ed è, a mio giudizio, tra le prime dieci canzoni italiane di tutti i tempi.

Area – Hommage à Violette Nozières

“So che se fossi pazzo e dopo internato
approfitterei di un momento di lucidità.
Lasciate il mio delirio mio unico martirio
che faccia fuori meglio un dottore, si un dottore.
Credo ci guadagnerei come gli agitati
in cella finalmente, lasciato in pace
tutto tace.”

Uno dei brani (pop) più belli degli Area, Hommage à Violette Nozières è un brano tratto dal disco “1978 Gli dei se ne vanno, gli arrabbiati restano!”.
Qui sotto il video con solo immagini

qui sotto il video passato in rai, dove si vedono gli Area e Demetrio che (purtroppo) canta in playback. Ma si sa, siamo nel ’78 e siamo in rai.
Il brano comunque rimane stupendo ed è, a mio giudizio, tra le prime dieci canzoni italiane di tutti i tempi.

Police – Reggatta de Blanc (1979)

Ci sono dei dischi che più di altri rimangono nella mente perché legati a forti emozioni. Questo è uno di quelli, un disco legato soprattutto a ricordi… pensate; vent’anni è un nuovo amore… ho detto tutto, no?
Restiamo negli anniversari con questo disco trentenne (che porta bene i suoi anni) Reggatta de Blanc, probabilmente il loro capolavoro uscito nel ’79 dopo “Outlandos d’amour” del ’77.
All’inizio c’è il punk, anche se per sottrazione: ”Il punk mi interessa come fatto di costume, la musica invece mi fa veramente schifo”, osserva Sting mentre sfrutta lo stesso circuito di club utilizzato da Clash, Stranglers e Sex Pistol. E’ il 1977, e il fenomeno Police esplode in Inghilterra. Sting avverte che è giunto il momento per esprimere cose originali, per superare il guado in cui s’è cacciato il movimento punk, cui per altro non appartiene. Sente di avere un mucchio di cose nuove da dire. Ci crede, e con lui Stewart Copeland. Ha anche dato un calcio alla sua carriera di insegnante per dedicarsi alla musica. Scrive di getto una ventina di pezzi in vista prima dell’esordio e di questo “Raggae dei Bianchi” poi.


Sono stati definiti gli inventori del Reggae rock; il chitarrista Andy Summers, con il suo ricamo sonoro, fatto di fraseggi e accordi di ampio respiro, il bassista Gordon Sumner, in arte Sting sostenitore implacabile nonché voce principale e il batterista Stewart Copeland, con le sue alterne e geniali rullate trascinatore brano per brano.
E così, Message in a bottle, Reggatta de blanc, Deathwish, It’s al right for you, Bring on the night e Walking on the moon, solo per citare le principali e più riuscite canzoni del disco, firmano un’opera che verrà venduta e ascoltata in tutta europa e nel mondo. La caratteristica principale dell’album è la sincronicità, i brani pur andando a tempo prendono vie di fuga diverse e sempre nuove per poi fare ritorno alla base principale, alla melodia iniziale. Si è parlato di reggae perché è elemento fondamentale di tutto il disco, in tutti i brani riecheggia il sound caraibico, che diverrà il loro marchio di fabbrica in barba a tutte le contaminazioni che all’epoca venivano criticate.
I Police dovettero giustificarsi in una conferenza stampa dall’accusa di aver rubato le idee agli artisti reggae. “Sì, abbiamo preso energia dal reggae, ma gliene abbiamo anche data”, dissero. 4/5

Police – Reggatta de Blanc (1979)

Ci sono dei dischi che più di altri rimangono nella mente perché legati a forti emozioni. Questo è uno di quelli, un disco legato soprattutto a ricordi… pensate; vent’anni è un nuovo amore… ho detto tutto, no?
Restiamo negli anniversari con questo disco trentenne (che porta bene i suoi anni) Reggatta de Blanc, probabilmente il loro capolavoro uscito nel ’79 dopo “Outlandos d’amour” del ’77.
All’inizio c’è il punk, anche se per sottrazione: ”Il punk mi interessa come fatto di costume, la musica invece mi fa veramente schifo”, osserva Sting mentre sfrutta lo stesso circuito di club utilizzato da Clash, Stranglers e Sex Pistol. E’ il 1977, e il fenomeno Police esplode in Inghilterra. Sting avverte che è giunto il momento per esprimere cose originali, per superare il guado in cui s’è cacciato il movimento punk, cui per altro non appartiene. Sente di avere un mucchio di cose nuove da dire. Ci crede, e con lui Stewart Copeland. Ha anche dato un calcio alla sua carriera di insegnante per dedicarsi alla musica. Scrive di getto una ventina di pezzi in vista prima dell’esordio e di questo “Raggae dei Bianchi” poi.


Sono stati definiti gli inventori del Reggae rock; il chitarrista Andy Summers, con il suo ricamo sonoro, fatto di fraseggi e accordi di ampio respiro, il bassista Gordon Sumner, in arte Sting sostenitore implacabile nonché voce principale e il batterista Stewart Copeland, con le sue alterne e geniali rullate trascinatore brano per brano.
E così, Message in a bottle, Reggatta de blanc, Deathwish, It’s al right for you, Bring on the night e Walking on the moon, solo per citare le principali e più riuscite canzoni del disco, firmano un’opera che verrà venduta e ascoltata in tutta europa e nel mondo. La caratteristica principale dell’album è la sincronicità, i brani pur andando a tempo prendono vie di fuga diverse e sempre nuove per poi fare ritorno alla base principale, alla melodia iniziale. Si è parlato di reggae perché è elemento fondamentale di tutto il disco, in tutti i brani riecheggia il sound caraibico, che diverrà il loro marchio di fabbrica in barba a tutte le contaminazioni che all’epoca venivano criticate.
I Police dovettero giustificarsi in una conferenza stampa dall’accusa di aver rubato le idee agli artisti reggae. “Sì, abbiamo preso energia dal reggae, ma gliene abbiamo anche data”, dissero. 4/5

Police – Reggatta de Blanc (1979)

Ci sono dei dischi che più di altri rimangono nella mente perché legati a forti emozioni. Questo è uno di quelli, un disco legato soprattutto a ricordi… pensate; vent’anni è un nuovo amore… ho detto tutto, no?
Restiamo negli anniversari con questo disco trentenne (che porta bene i suoi anni) Reggatta de Blanc, probabilmente il loro capolavoro uscito nel ’79 dopo “Outlandos d’amour” del ’77.
All’inizio c’è il punk, anche se per sottrazione: ”Il punk mi interessa come fatto di costume, la musica invece mi fa veramente schifo”, osserva Sting mentre sfrutta lo stesso circuito di club utilizzato da Clash, Stranglers e Sex Pistol. E’ il 1977, e il fenomeno Police esplode in Inghilterra. Sting avverte che è giunto il momento per esprimere cose originali, per superare il guado in cui s’è cacciato il movimento punk, cui per altro non appartiene. Sente di avere un mucchio di cose nuove da dire. Ci crede, e con lui Stewart Copeland. Ha anche dato un calcio alla sua carriera di insegnante per dedicarsi alla musica. Scrive di getto una ventina di pezzi in vista prima dell’esordio e di questo “Raggae dei Bianchi” poi.


Sono stati definiti gli inventori del Reggae rock; il chitarrista Andy Summers, con il suo ricamo sonoro, fatto di fraseggi e accordi di ampio respiro, il bassista Gordon Sumner, in arte Sting sostenitore implacabile nonché voce principale e il batterista Stewart Copeland, con le sue alterne e geniali rullate trascinatore brano per brano.
E così, Message in a bottle, Reggatta de blanc, Deathwish, It’s al right for you, Bring on the night e Walking on the moon, solo per citare le principali e più riuscite canzoni del disco, firmano un’opera che verrà venduta e ascoltata in tutta europa e nel mondo. La caratteristica principale dell’album è la sincronicità, i brani pur andando a tempo prendono vie di fuga diverse e sempre nuove per poi fare ritorno alla base principale, alla melodia iniziale. Si è parlato di reggae perché è elemento fondamentale di tutto il disco, in tutti i brani riecheggia il sound caraibico, che diverrà il loro marchio di fabbrica in barba a tutte le contaminazioni che all’epoca venivano criticate.
I Police dovettero giustificarsi in una conferenza stampa dall’accusa di aver rubato le idee agli artisti reggae. “Sì, abbiamo preso energia dal reggae, ma gliene abbiamo anche data”, dissero. 4/5

Raymond Carver

agenda letteraria Il 25 maggio 1938 – nasce a Clatskanie (Oregon) il romanziere americano Raymond Carver

Pensavo di amare la
mia prima moglie più
della vita stessa. Ma
ora la odio con tutte
le mie forze. Davvero.
Come ve lo spiegate?
Che fine ha fatto
quell’Amore?
(Di cosa parliamo quando parliamo d’amore)